Come popolare una vasca Malawi

Articolo scritto da Giacomo Conte

Quando parliamo di ciclidi endemici del lago malawi dobbiamo tener presente che si tratta di pesci di media o alta aggressività.
L’aspetto forse più importante nella progettazione e gestione di una vasca adibita a ciclidi malawi è proprio l’accostamento tra le diverse specie. Non è facile trovare e mantenere un equilibrio tra le diverse specie in vasca, in modo tale da permettere a tutte queste innanzitutto di sopravvivere, e quindi di trovare il loro spazio, colorarsi e riprodursi.

Partendo da questo presupposto esistono, a mio parere ,diversi criteri per allestire una vasca malawi:
-per carattere
-per alimentazione
-per ambiente
-per batimetria
-per luogo di pesca
Il primo criterio prevede di accostare specie simili per aggressività; il secondo prevede di dividere le specie in base alla loro alimentazione (vegetariana o più proteica che sia); il terzo prevede lo studio dell’ambiente in cui le specie vivono in natura e di accostarle di conseguenza (habitat sabbioso, intermedio, roccioso); il quarto invece si basa sulla profondità in cui le specie vivono in natura; il quinto criterio rappresenta il biotopo in senso stretto, cercando di ricreare un preciso reef del lago. Solitamente il consiglio è quello di popolare prima per carattere, ma tenendo presente anche alimentazione e ambiente delle varie specie.

Oltre alla selezione delle specie bisognerà individuare il corretto numero di queste e il rapporto tra gli esemplari delle stesse (detto anche sex-ratio). Si valuteranno dimensioni ed aggressività in relazione allo spazio in vasca. Generalmente quando si quantifica la dimensione di un acquario si parla in termini di litri, ma, per quanto riguarda i ciclidi, conviene parlare in centimetri, quelli del lato lungo della vasca, o meglio di tutte e tre le dimensioni, in quanto sopratutto la profondità, ma anche l’altezza, influiscono sul volume totale della vasca e quindi sullo spazio effettivo per i suoi abitanti.
Indicativamente per il rapporto dimensioni/numero delle specie si procede quanto segue:
-100cm due specie
-120cm tre specie
-150cm quattro/cinque specie
-200cm cinque/sei specie
Chiaramente le dimensioni che esemplari raggiungono da adulti vanno tenute in considerazione, e possono andare a modificare quelli che sono i canoni sopracitati.

Per quanto concerne invece il rapporto tra i sessi all’interno della stessa specie è ormai denominato “classico” il trio per quanto riguarda i ciclidi del lago malawi. Esistono però molti esempi di come l’allevamento in coppia sia altrettanto valido: sta tutto nel cercare di bilanciare l’aggressività del maschio nei confronti delle femmine (che sopratutto nel periodo riproduttivo può essere elevata) e l’aggressività delle femmine tra di loro. Molto spesso infatti l’aggressività intraspecifica di alcune specie, specialmente tra gli mbuna, è così elevata che sarà il maschio a decidere per voi.

L’intento delle linee guida che seguono è quello di dare un indicazione generale per quello che riguarda l’aggressività tipica delle varie specie, secondo quelle che sono le esperienze degli utenti, sia chiaro quindi, che non si tratta di regole: ogni vasca presenta un suo equilibrio, ma sopratutto ogni esemplare ha una propria distinta aggressività!

-100cm:qualche labidochromis; piccoli haps sabbiofili (aulonocara tranquille come quelle del gruppo chitande, lethrinops di piccola taglia)
-120cm:mbuna del genere labidochromis, cynotilapia, iodotropheus, pseudotropheus; quasi tutte le aulonocara, anche quelle del genere stuartgranti (eccezion fatta per le jacobfreibergi); haps di media taglia tra i quali copadichromis, protomelas, ecc.
-150cm:quasi tutti gli mbuna (metriaclima, labeotropheus, tropheops) ad eccezione di alcuni pezzi da 90; tutte le aulonocara e molti haps (placidochromis)

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